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La Marmilla, in Sardegna

Il suo territorio è costituito da tante colline rotonde e morbide adagiate dolcemente tra piccole valli verdi e gialle e aspri e solitari altopiani di basalto. Il suo nome deriva molto probabilmente dalla sua conformazione mammellare, che ricorda tanti graziosi seni di donna, che si innalzano verso il cielo azzurro e il sole caldo della Sardegna. Stiamo parlando della regione storica della Marmilla, posta nella parte centro-meridionale dell’isola, tra la lunga pianura del Campidano e il Monte Arci.

 

Una zona viva e pulsante. In grado di ammaliare e affascinare grazie ai suoi preziosi tesori ambientali e naturali. Che sa arrivare dritta al cuore delle persone grazie ai colori con cui gioca in ogni stagione dell’anno. Capace di rilassare e farsi apprezzare grazie agli odori e ai sapori che sprigiona con allegria e delicatezza.

Il cuore pulsante di un isola

Con le sue tante colline rotonde e morbide adagiate dolcemente tra piccole valli verdi e gialle e aspri solitari altopiani di basalto, il suo nome deriva dalla sua conformazione mammellare, che ricorda tanti graziosi seni di donna, che si innalzano verso il cielo e il sole caldo della Sardegna, la Marmilla è il cuore pulsante di una fantastica isola mediterranea! Una zona viva e pulsante. In grado di ammaliare e affascinare grazie ai suoi preziosi tesori ambientali e naturali.

 

Che sa arrivare dritta al cuore delle persone grazie ai colori con cui gioca in ogni stagione dell’anno. Capace di rilassare e farsi apprezzare grazie agli odori e ai sapori che sprigiona con allegria e delicatezza. Una terra dove le tanti specie animali vivono ancora allo stato brado, aiutati da una vegetazione completamente mediterranea tra cui lecci, sughere, corbezzoli, lentisco, erica, euforbie e ginestre che non hanno risentito del passaggio dell’uomo! Terra di fiori, di tante erbe spontanee, di alberi da frutto, di vigneti, la Marmilla è un oasi di serenità e felicità per gli esseri viventi!

 

A fare da attori principali e a racchiudere la Marmilla ci sono l’ altopiano della giara, con i suoi ed unici cavallini selvatici, rarità di tutta l’Europa e il monte Arci che ospitata le diverse specie animali. Da questi 2 punti si possono vedere in lontananza l’unico massiccio montuoso della Sardegna, il Gennargentu, e il fantastico mare che circonda l’isola! Un’ isola piena di tradizioni, costumi e senso di civiltà verso tutto il territorio.

Da quali piante nasce il nostro miele di Marmilla, in Sardegna

Descrizione pianta:
È diffusa a diverse altitudini, da 0 a 1200 m, in garighe, distese a pascolo, dove forma spesso estesi popolamenti. È una pianta erbacea, da 0,5 – 1,5 m di altezza, perenne, con radici tuberose, fusiformi, foglie tutte basali, lunghe 25 – 45 cm, e larghe 1 – 2 cm, appiattite e leggermente carenate; infiorescenza riccamente ramificata, piramidale, poggiante su robusto scapo, con brattee da membranose a verdi pallide, e fiori pedicellati con peduncolo di 5 – 7 mm; petali bianchi, con nervatura centrale rosso bruna, lunghi 10 – 16 mm, la fioritura è primaverile. Il frutto è una capsula, di forma sferica, di 5 – 8 mm di diametro con 2 – 7 solchi trasversali.

Zona di produzione:
Questo miele si produce soprattutto in Sardegna, anche se la pianta è diffusa in altre regioni del Mediterraneo: Puglia, Sicilia, Corsica e isole minori. In Sardegna è diffusa a diverse altitudini, da 0 a 1200 m, il periodo della sua fioritura, nella nostra regione, va da fine gennaio fino a maggio.

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Descrizione pianta:
Sono specie originarie dell’Asia, coltivate in Italia nelle regioni meridionali e insulari dove il clima è tale da consentirne lo sviluppo.
Sono alberi sempreverdi da 2 – 6 m, con foglie a lamina ovoidale ellittica, verde scuro, acuminate, con base arrotondata, indistintamente crenate.
Fiori solitari o riuniti, per lo più con 5 petali bianchi un po’ ispessiti, emananti forte profumo. Fioritura primaverile, più o meno prolungata secondo la specie.
Il frutto è rappresentato da un esperidio; nelle diverse specie se ne consuma l’endocarpo o se ne utilizza l’epicarpo per l’estrazione di essenze aromatiche.

Zona di produzione:
In Sardegna, la coltivazione degli agrumi interessa una superficie di circa 10.000 ettari, distribuiti in alcuni comprensori agrumicoli del centro-sud dell’isola.

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Descrizione pianta:
La pianta è diffusa come coltura foraggera in molte regioni mediterranee e sub mediterranee, ma è presente anche allo stato spontaneo. È una pianta perenne erbacea, di medio e forte sviluppo, con peli sparsi, appressati, con fusti da ascendente ad eretta. Le foglie quasi glabre sulla pagina superiore, con peli appressanti sulla pagina inferiore; stipole libere. I fiori, lunghi 12 – 15 mm, color rosso carminio brillante, formano, in gruppi di 10 – 35, una vistosa infiorescenza oblunga, densa, lungamente peduncolata ed eretto-patente. Fiorisce nei mesi di aprile – maggio.
Il frutto è un legume appiattito, strozzato fra i 2 – 4 semi, coperto di piccole spine o glabro.

La Zona di produzione:
In Italia, è particolarmente presente in Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Fuori dal territorio italiano, la produzione di miele uniflorale si ha in Nord Africa.
L’areale di maggior diffusione in Sardegna è rappresentato dalle zone collinari della Marmilla, e nel medio e basso Campidano.

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Descrizione pianta:
Questa produzione riveste una certa importanza solo in Sardegna. La fonte nettarifera principale è rappresentata dalla fioritura della Galactites tomentosa, caratterizzante negli ambienti sardi, come nel caso dell’asfodelo, di estesi popolamenti erbacei.
Non mancano altre specie soprattutto di Carduus e Cirsium, ma anche Carlina, Sylibum, Centaurea, Onopordum, indicate con il nome di cardi, che possono concorrere o rappresentare delle fonti integrative o, più raramente, alternative per la produzione del miele di cardo.
Galactites tomentosa è una pianta erbacea spinosa, biennale, con fusto ramificato, foglie con la pagina superiore screziata di bianco e quella inferiore ricoperta da lanugine bianca, capolini composti da corolle tubulose color rosa, viola chiaro o bianche.

La Zona di produzione:
Bacino del Mediterraneo occidentale. La produzione di miele di cardo interessa buona parte
dell’isola, si ritrova di frequente negli incolti aridi, spesso associati ad un uso intensivo dei terreni a scopo di pascolo.

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Descrizione pianta:
È una pianta originaria dell’Australia. Introdotta in Italia ed in Sardegna agli inizi del “900, è stata utilizzata nelle bonifiche agrarie per la costituzione di fasce frangivento. Ci riferiamo in particolare all’E. camaldulensis, specie maggiormente diffusa, anche se non bisogna trascurare altre specie coltivate come l’E. globulus, l’E. viminalis. È una specie a portamento arboreo (fino a 20 – 40 m) con chioma espansa irregolare. I rami e le giovani branche sono biancastri, successivamente la corteccia diventa grigio-brunastra, e si sfalda annualmente in placche, lasciando scoperta la nuova corteccia biancastra. Le foglie sono persistenti, diverse nelle varie fasi di sviluppo (marcata eterofillia), le giovani sono sessili, opposte, ovato lanceolate di colore grigiastro; quelle mature sono picciolate, verdastre e coriacee con apice acuto, alterne lanceolate e ricurve. I fiori sono riuniti a gruppetti di 4 – 10 con tipico aspetto piumoso, dovuto al ciuffo degli stami (filamenti di color bianco-gialliccio) che sormontano il ricettacolo legnoso basale. I frutti hanno un aspetto emisferico, eventualmente peduncolato, di 5 x 7 mm, con margine largo e valve sporgenti.

La Zona di produzione:
In Sardegna l’eucalipto è stato introdotto intorno al 1925 con le bonifiche agrarie di Arborea,
Trexenta, Sulcis, ecc. utilizzandolo per la costituzione di fasce frangivento e come specie di
rimboschimento, successivamente si è diffuso su tutta l’isola fino a 500-600 m.
Le zone interessate alla produzione apistica in Sardegna si concentrano prevalentemente
nell’Oristanese, nella Nurra, alcune zone dell’Ogliastra e del Sulcis, nel medio e basso Campidano e nel Sarrabus.

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Descrizione pianta:
Tipica pianta mediterranea con portamento arbustivo o arboreo, che in condizioni favorevoli può raggiungere altezza fino ai 8 – 10 m. Pianta perenne sempreverde. La corteccia si presenta color
bruno opaco. Le foglie sono lucide, coriacee, lanceolate e seghettate, acuminate, lunghe da 4 – 11 cm e larghe 1,5 – 4 cm. di color verde scuro e lucide nella pagina superiore e verde più chiaro in quella inferiore. Piccioli lunghi meno di 1 cm. I fiori hanno un colore da bianco a rosa o soffusi di verdognolo di dimensioni da 6 – 9 mm circa, sono riuniti in infiorescenze a
grappoli penduli nei rami dell’annata. La fioritura avviene nel periodo Settembre – Novembre.
I frutti, da prima gialli in seguito rosso scuri, sono delle bacche globose con superficie molto
irregolare (verrucosa) di circa 2 cm di diametro, commestibili di sapore astringente. Maturano da
agosto a novembre. È facile riscontrare nella stesso periodo fiori e frutti.

La Zona di produzione:
Pianta originaria del bacino del Mediterraneo e dell’Asia occidentale, la si trova anche sulle coste atlantiche dell’Europa occidentale, verso nord fino all’Irlanda. È diffusa in tutta la Sardegna, in particolare nelle aree interne (Nuorese, Ogliastra), Gallura ed Iglesiente.

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Descrizione pianta:
Si tratta di una pianta eliofila e moderatamente termofila che predilige suoli tendenzialmente silicei (di origine granitica), profondi e umidi (senza ristagno idrico) e non tollera i suoli calcarei e le gelate prolungate. Le foglie hanno forma oblunga-lanceolata con margine seghettato e apice appuntito. Sono caduche, semplici, picciolate; di color verde intenso e lucide nella pagina superiore, più chiare e con nervature evidenti in quella inferiore. I fiori maschili (riuniti in infiorescenza) di color giallo-verdastro, sono distinti da quelli femminili (singoli o riuniti in gruppi) ma portati nella stessa pianta (pianta monoica); fiorisce da giugno a metà luglio. Il frutto è un achenio (castagna) contenuto in un involucro spinoso detto riccio.

La Zona di produzione:
Pianta originaria delle regioni sud europee, dell’Asia Minore e di alcune zone dell’Africa settentrionale. In Sardegna si ritrova nelle aree del Gennargentu, Ogliastra e Goceano fino a 1000 metri. In Sardegna la produzione di miele di castagno interessa particolarmente le pendici del Gennargentu; si differenzia da quello prodotto dalle altre regioni in quanto è a prevalenza di nettare; quindi, tende ad avere un colore più chiaro, un maggior contenuto di umidità e odore e sapore più accentuati. È il miele più ricco in sali minerali e per questo molto apprezzato dagli sportivi.

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Descrizione pianta:
Il trifoglio è una pianta foraggera annuale appartenente alla famiglia delle leguminose, si presenta con fusto eretto, steli cavi all’interno con le foglie trifogliate dove appunto prende il nome. Per germogliare, la pianta ha bisogno di un a temperatura di almeno 8-9 gradi, con fioritura che si attiva intorno ai 18-20 gradi , generalmente tra marzo e aprile se coltivata in autunno e tra giugno e agosto se coltivata in primavera.

La Zona di produzione:
Le origini della pianta si trovano in Asia soprattutto in India, trovando nel bacino mediterraneo il miglior collocamento, particolarmente in Sardegna dove si trova anche in forma spontanea nella zona della Marmilla e del Medio Campidano.

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Sostenibilità

L’apicoltura è una delle prime attività dell’uomo. Eppure nonostante la sua veneranda età è proprio l’apicoltura a rappresentare una validissima pratica con cui contrastare le conseguenze drammatiche del cambiamento climatico e favorire la crescita economica sostenibile di un Paese.

Nonostante la tecnologia disponibile e i progressi fatti negli scorsi decenni nel settore agricolo, l’apicoltura sta diventando una pratica molto difficile che richiede sempre più attenzione e controlli più frequenti. Il riscaldamento globale ha causato la scomparsa di stagioni ben definite che – come sappiamo bene – scandiscono il ciclo di vita delle api e della produzione di miele. Purtroppo anche la Marmilla, una zona famosa per la sua aria pulita, di riflesso ne sta risentendo, generando malattie nell’arco di pochi decenni.

 

Il tutto richiede una maggiore attenzione e cura che con tanta volontà e abilità, i nostri apicoltori cercando di dare alle api sarde. In Marmilla non è presente l’agricoltura intensiva con l’utilizzo di grandi pesticidi nemici delle, pertanto il miele prodotto in questa zona, segue completamente sostenibile, giocando una carta a favore degli apicoltori. Pertanto, possiamo affermare che il territorio della Marmilla è uno dei migliori a livello nazionale per la qualità di produzione e del prodotto in sé.

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